Un lungo muro di cinta, che segue i primi dolci declivi del paese di Felino, racchiude l’ampio e splendido parco della Villa Caumont Caimi, cosparso di gruppi di pregevoli essenze. L’andamento del terreno su cui sorge il parco, in parte è pianeggiante in parte si inerpica dolcemente sui primi dossi collinari, dove, fino a non molto tempo fa, vi era un vigneto di viti francesi di Sauvignon. Le essenze più interessanti sono rappresentate da specie di conifere, che frammiste a latifoglie, notevoli anch’esse per dimensioni e portamento conferiscono al parco un aspetto accogliente anche durante il periodo invernale, quando tutti gli altri alberi sono spogli. Sul lato destro della villa, due sequoie attirano l’attenzione anche del profano. Esse sono ben inserite in un gruppo policromo formato da due cedri, due querce ed un bell’esemplare di acero campestre dall’ampissima chioma.
Accanto a questo gruppo si trova un maestoso esemplare di abete rosso, un albero molto diffuso nei giardini, ma difficile a vedersi nella piena integrità così come è stata conservata in questo esemplare, con i rami più bassi adagiati sul terreno, indice del rispetto per la sua forma originaria.
Le sequpie viventi nel parco hanno ltre un secolo di età: vi furono impiantate poco dopo la loro introduzione in Europa, che avvenne nel 1845.
Si tratta di alberi di dimensioni notevoli, che, nel loro paese d’origine, la California, possono superare i 100 mt. di altezza e posseggono una corteccia rossastra molto spessa.
In una delle ultime propaggini boschive del parco, nascosta da altre piante, cresce un’altra conifera esotica, (della famiglia delle Pinacee, originaria delle regioni fredde del Nordamerica) la Tsuga canadensis, che è simile nell’aspetto ai nostri abeti.
Inoltre esistono nel parco diversi esemplari di Cryptomeria japonica, di Taxodium disticum e di tassi particolarmente interessanti per la diversità di habitat da cui provengono, si hanno inoltre altre piante del gruppo delle conifere: un abete di Spagna, un abete greco. Fra le latifoglie, un gigantesco platano, anch’esso rispettato nella sua forma, trova, in piena luce, lo spazio per una crescita libera, senza costrizioni e drastiche potature.
Infine al limite del parco sui primi pendii si trova un piccolo boschetto di castagni.