Felino 03 – Casa della Società operaia di mutuo soccorso e casa Cantarelli

Felino 03 – Casa della Società operaia di mutuo soccorso e casa Cantarelli

Il rappresentante più illustre della Società Operaia, già dall’atto della sua fondazione il 4 luglio 1869, è stato Remigio Amoretti, figlio di un “salumiere proprietario”: aveva solo ventitré anni, ma era convintamente determinato ad operare per ridurre il divario tra le classi sociali del paese non con la rivoluzione, ma con l’associazionismo. Sapeva leggere e scrivere e possedeva capacità e spirito di iniziativa, che lo portarono ad impegnarsi generosamente per alleviare le condizioni dei numerosi indigenti.

Nel 1889, vent’anni dopo la sua costituzione, il sodalizio raggiunse una discreta disponibilità finanziaria che gli consentì di provvedere alla costruzione di una propria sede. Fu così che sul terreno generosamente donato dal conte Caumont Caimi sorse la Casa della Società Operaia.

L’ampio edificio poté ospitare anche cinque aule scolastiche affittate all’Amministrazione Comunale, un teatrino dove si esibirono con successo alcune compagnie filodrammatiche locali e, nei solai, vennero alloggiate alcune famiglie di modeste condizioni.

Con l’aumento degli associati, migliorò significativamente la disponibilità di cassa e molti furono i benefici distribuiti tra gli iscritti.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, purtroppo, molti furono richiamati alle armi e i versamenti calarono drasticamente, mentre invece si continuarono a versare le pensioni maturate.

Alla fine del conflitto, col ritorno dei sopravvissuti, si cercò di rimettere in sesto il sodalizio, ma con la svalutazione della moneta e, dal 1° luglio 1920, con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del versamento dei contributi all’Inps, esso cominciò a dimostrarsi superato.

Continuò tuttavia la sua attività, pur ridotta, per altri quindici anni fino a quando, alla fine del 1935, se ne deliberò lo scioglimento e la liquidazione “una tantum” delle posizioni pensionistiche.

Il Comune ne estinse le passività e ne ebbe in cambio l’edificio da adibire a finalità pubbliche.

Si optò per la sede dell’Asilo infantile e si chiamarono a gestirlo le Suore Chieppine di Parma, che iniziarono la loro attività il 16 ottobre1937.