San Michele Tiorre
La frazione più popolosa del comune ha avuto in questi ultimi decenni un grande sviluppo urbanistico, che ha portato molte famiglie a scegliere di lasciare Parma per stabilirsi in una zona tranquilla e abbastanza servita, senza allontanarsi troppo dalla città.
Nei primi decenni del secolo scorso il paese era abitato principalmente da contadini e operai sindacalizzati, che diedero vita ad agitazioni e scioperi volti a migliorarne le dure condizioni di vita. Fervente animatore delle Leghe contadine fu Massimino Ravanetti, che guidò i lavoratori dei campi nel difficile sciopero del 1908 e che tanta paura faceva al parroco di Felino, don Achille Massari, che il 29 ottobre 1907 ebbe a inviare al sindaco il seguente biglietto
Stimatissimo Signor Sindaco,
Le notifico che giovedì (1° novembre) alle ore 3 pomeridiane mi porterò in processione al cimitero per la visita ai defunti. Dovendo anche trovarvi colà i parrocchiani di San Michele Tiorre, per precauzione desidererei che ci fossero i Carabinieri.
Ravanetti fu arrestato nella sede della Camera del Lavoro di Parma e processato a Lucca nel 1909: là si era recato per testimoniare anche padre Lino che, durante il processo, sostenne che quei lavoratori non erano dei sovversivi, ma persone che chiedevano una vita dignitosa.
Durante la difficile astensione dal lavoro nei mesi di maggio-giugno, a cui gli agrari risposero con l’assunzione di liberi lavoratori (crumiri) nel paese si ebbero episodi di bella solidarietà: per non fiaccare la resistenza di chi protestava, funzionava una mensa pro scioperanti, gestita tra gli altri da Otello Scaccaglia e dai fratelli Oreste e Cipriano Delsante e i bambini delle famiglie più in difficoltà vennero ospitati nelle regioni vicine.
Questa piazza al centro del paese su cui si affaccia la chiesa è dedicata a Marco Aurelio Pontirol Battisti, giovane staffetta partigiana, caduto appena diciassettenne nella drammatica notte del 24 giugno 1944 nel tentativo di assaltare le scuole elementari del paese, dove erano asserragliati diversi militi fascisti.
Un cippo con la foto, posto di fronte alle scuole, ne ricorda il sacrificio.